Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Blog

Retargeting e Remarketing: cosa sono, differenze

In questo articolo vediamo cosa sono il retargeting e il remarketing, la loro utilità e se possono in qualche modo portare un beneficio alle attività SEO per migliorare il posizionamento di un sito web su Google.

Elemento grafico

In questo articolo:

  • Introduzione;
  • Il Retargeting;
  • Il Remarketing;
  • Obiettivi comuni dei due sistemi e consigli sull'uso;
  • La loro utilità per la SEO;
  • Considerazioni finali.

Elemento grafico

Introduzione
Con lo sviluppo sempre più veloce del web e degli strumenti digitali, anche le attività di vendita online necessitano di avere strategie di web marketing efficaci, adeguate e funzionali per sviluppare azioni di successo.

Nella strategia di ogni azienda è consigliabile valutare anche l'uso del retargeting e remarketing, considerando i molti benefici che possano portare a un'azienda e alle sue vendite.

In questo articolo cercherò di spiegarti cosa sono e quali caratteristiche li differenziano.

Spesso si sente parlare delle due tecniche come se fossero la stessa cosa, ma non è così: sono due strategie che, anche se hanno alla base lo stesso obiettivo, si differenziano fra loro per diversi fattori.

Semplificando, possiamo dire che il retargeting è un’attività volta a “rincorrere” online un utente che ha mostrato interesse verso un nostro articolo o servizio, ma che ancora non si è convinto di effettuare l’acquisto. Con l’attività di retargeting, dunque, gli riproponiamo la proposta commerciale inseguendolo e continuando a mostragli le stesse inserzioni pubblicitarie (o annunci simili) più e più volte.

Invece, con il remarketing semplicemente andiamo a pro-porre o a riproporre un nuovo acquisto a una persona dopo che ne ha già effettuato uno o dopo che ha lasciato i sui dati di contatto certo di ricevere una nostra offerta.

Vediamo entrambe le strategie nel dettaglio per capirne meglio le differenze.


Il Retargeting

Questa strategia si avvale di banner e annunci personalizzati per gli utenti che hanno visitato almeno una volta un sito web durante la ricerca di un prodotto o servizio su internet.

La strategia trae la sua forza sulla ripetizione del messaggio pubblicitario. Un esempio chiaro è quando si visita la pagina web in cui viene proposto un certo articolo, ad esempio uno smartphone e, da quel momento in poi, ci si ritrova la sua pubblicità in ogni angolo del web in cui navighiamo.

Il retargeting permette, in pratica, di ripresentare il messaggio o l’annuncio all'utente per farlo ritornare sul sito, cercando di convincerlo per fargli concludere l'acquisto.

I messaggi, annunci o banner possono ad esempio riguardare:

la vendita di prodotti o servizi;

sconti o proposte vantaggiose;

messaggi che promuovono la visione di un video o il download di un e-book.

Questo strumento, con le sue azioni ripetute, permette dunque di acquisire clienti che probabilmente andrebbero persi.

Il retargeting si divide in due tipologie:

  • quello dinamico in cui gli annunci o i banner utilizzati cambiano sulla base di ciò che l'utente visualizza;
  • quello classico in cui viene utilizzo un unico annuncio o banner che viene ripresentato più volte.

Il retargeting avviene grazie ai cookies, ovvero file che, una volta accettati, si installano nel browser tracciando e memo-rizzando le ricerche che fa l’utente. In tal modo, le informa-zioni rilevate, permettono di attivare annunci e inserzioni pubblicitari coerenti con gli interessi e la navigazione dell'utente. Tra le pubblicità più utilizzate nel retargeting, vi sono senz'altro quelle di Google Ads.

Come abbiamo detto, questa strategia utilizza dei sistemi che tengono traccia della navigazione dell’utente. Anche con Facebook è possibile fare retargeting tramite a un codice chiamato “Pixel”, grazie al quale è possibile far visualizzare ripetutamente i propri annunci a chi è precedentemente andato sul nostro sito web.

L'utilizzo della strategia di retargeting non dà alcuna garanzia che l'utente ritorni sul sito e completi l'acquisto, ma i banner utilizzati e ripresentati continuamente creano sicuramente un maggiore interesse da parte dell'utente verso il prodotto o servizio precedentemente visualizzato.

 

Immagine retargeting e remarketing

 

Il Remarketing
Il remarketing, a differenza del retargeting, è una tecnica che viene attuata su utenti di cui si conosce l'indirizzo mail o altri dati di contatto, ad esempio il numero telefonico.

Esempi tipici sono l'invio di e-mail o di Sms per proporre un servizio o un prodotto.
I destinatari sono utenti che possono:

  • essersi registrati alla nostra newsletter;
  • aver inserito prodotti nel carrello dell'e-commerce sen-za aver completato l’acquisto;
  • aver inserito prodotti e servizi nella lista dei desideri;
  • essere già nostri clienti che hanno acquistato in precedenza, ma per diversi motivi non sono più tornati sul nostro sito o in negozio.

Oltre a questo, rientra nel remarketing anche l'attività di no-tifica ai clienti quando gli si inviano messaggi di promemoria per scadenze di abbonamenti in corso o promozioni su servizi che vanno rinnovati.

Quindi, l'obiettivo del remarketing è quello di proporre o riproporre un nuovo servizio o prodotto a un utente di cui si conoscono già gli interessi.

Un altro strumento (poco usato dalla grandi aziende) che può essere utilizzato nel remarketing è quello dell'invio di messaggi Whatsapp a quei clienti che, nei moduli di registrazione, la-sciano il loro numero telefonico autorizzandone l'uso per campagne pubblicitarie o l'invio di messaggi.


Obiettivi comuni dei due sistemi e consigli sull'uso

Come abbiamo visto, la differenza sostanziale tra il retargeting e il remarketing sta nel mezzo di cui ci si avvale per coinvolgere gli utenti e portarli a decidere di comprare un servizio o prodotto. Entrambe aumentano i livelli di engagement (coinvolgimento) e, pur essendo tecniche diverse, hanno un comune obiettivo: portare una persona a fare un acquisto.

Entrambi i metodi sono molto utili per il business delle aziende e, se possibile, vanno usati in maniera complementare per avere ancor più certezza sulla conclusione di una vendita.

Nel mettere in pratica una buona attività di retargeting o remarketing non ci si improvvisa: per la buona riuscita delle strategie sono richieste buone conoscenze degli strumenti tecnici. Ovviamente, nel caso vengano usati in sinergia, vanno utilizzati con cadenze diverse, in modo che le due attività non risultino troppo invasive, rischiando di indurre l'utente ad annullare una registrazione dal sito web o, addirittura, a eliminare i prodotti dal carrello piuttosto che concludere l'azione.


La loro utilità per la SEO

Da ciò che abbiamo visto, sia il remarketing che il retargenting possono dare il loro contributo - se pur indirettamente - alle attività SEO che attuiamo per migliorare il posizionamento di un sito su Google, poiché portano traffico nelle sue pagi-ne web. Così come qualsiasi altro strumento o sistema (ad esempio, la link building) che dirotta e indirizza gli utenti verso uno specifico sito web, anche queste due tecnologie fanno dunque la loro parte in ambito SEO, nonostante questo non sia il loro scopo principale.


Considerazioni finali

Sia il remarketing che il retargenting sono due ottimi sistemi che se usati in maniera coerente, professionale e con equilibrio, portano a ottimi risultati.
In entrambi i casi, è fondamentale ricordarsi di rispettare le leggi sulla privacy e controllare che l'utente abbia espresso il consenso alla ricezione di mail, promozioni o all'uso dei cookie.

Sicuramente, per ottenere risultati tangibili, è consigliabile:

  • stabilire la nicchia di mercato a cui ci si vuole rivolgere (target);
  • valutare bene tutti gli strumenti da utilizzare;
  • analizzare e monitorare costantemente i risultati, così da poter risolvere eventuali errori nella strategia.

 


Disegno di un razzo

Strategie di posizionamento sui Motori di Ricerca